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AVVOCATI Perplessità sul socio capitalista
Sulle società tra professionisti gli avvocati sono in attesa di leggere il nuovo testo.
«Il ministro Paola Severino ha ascoltato le nostre preoccupazioni - dice il presidente del Consiglio nazionale forese Guido Alpa - la prima riguarda la mancanza di chiarezza sul socio capitalista, non si capisce se il ruolo è riservato a una società o può essere ricoperto da una persona fisica. Restano anche altre perplessità - conclude Guido Alpa - in merito ai conflitti di interessi che si potrebbero venire a creare, alla possibilità di violare il segreto professionale o il diritto di difesa»
CONSULENTI DEL LAVORO Le Stp multidisciplinari
I consulenti del lavoro attendono un decreto che si augurano recepisca le osservazioni presentate al ministro della Giustizia. Per la categoria i punti fermi sono: iscrizione delle Stp multidisciplinari a tutti gli Ordini di riferimento dei soci, assoggettamento dell'intero volume d'affari prodotto alla contribuzione delle casse di previdenza e la classificazione, ai fini fiscali, del reddito che deve essere considerato come quello derivante dal lavoro autonomo.
Per finire, secondo i consulenti del lavoro è necessario chiarire se le società tra professionisti saranno assoggetate alla normativa fallimentare o saranno fuori dal suo raggio d'azione
INGEGNERI Obbligo di iscrizione
Gli ingegneri avevano già le società di ingegneria e danno un giudizio positivo sulla possibilità di favorire la creazione di stp, «ma – sottolinea il presidente Armando Zambrano – andrebbero regolamentate soprattutto se multidisciplinari, dal punto di vista dell'obbligo di iscrizione presso i vari ordini».
Gli ingegneri sono in attesa di conoscere il testo del decreto ministeriale che regola la società tra professionisti per esprimere un giudizio definitivo. Un aspetto critico, oltre a quello rappresentato dalla regolamentazione delle società multidisciplinari, riguarda la continuazione dell'attività per le società di capitale nate prima dell'entrata in vigore del decreto
PERITI INDUSTRIALI Ben venga il capitale
Un sì deciso alle società di capitali tra professionisti arriva dai periti industriali. «Siamo tecnici e come tali investiamo molti soldi – sottolinea il presidente Giuseppe Jogna – soprattutto sui concorsi. "Investimenti" fatti spesso senza vincere la gara. In questo contesto è chiaro che poter contare sul capitale è senz'altro d'aiuto non solo per partecipare ma anche per vincere. Spesso gli avversari più competitivi vengono dall'estero, compresi i paesi in cui le Stp sono già una realtà. A nostro avviso - chiude Jogna - il socio di capitale è la vera grande novità della riforma. Un passo fondamentale che ci auguriamo venga fatto in fretta»
ARCHITETTI Il nodo della «prevalenza»
Quella delle Stp è, secondo gli architetti, una opportunità per riorganizzare gli studi in organismi interprofessionali capaci di rispondere alle esigenze del mercato e a prestazioni professionali sempre più complesse e integrate. Il presidente Leopoldo Freyrie sottolinea però che nel testo attuale ci sono incongruenze in merito all'iscrizione all'Ordine sulla base della "prevalenza" delle prestazioni, «perché tale prevalenza è variabile di anno in anno. È del tutto assente, poi, una norma che renda possibile anche per i professionisti italiani l'istituzione di reti, in contrasto con le norme comunitarie»
CHIMICI Da tutelare le vecchie società
I chimici hanno già due tipi di società: quelle previste dall'attuale normativa e quelle di capitali pre-esistenti che svolgevano attività professionale e che, secondo il presidente Armando Zingales, «non vanno assolutamente lasciate fuori».
Il presidente Zingales afferma anche: «Siamo d'accordo sulle Spt a patto che vengano tutelate le società di capitali nate prima dell'entrata in vigore del decreto». Per i chimici un aspetto critico è quindi rappresentato dalla continuazione dell'attività per le società di capitale nate prima dell'entrata in vigore del decreto
GEOMETRI Stp, strutture necessarie
«La previsione di società tra professionisti, già presenti in vari stati dell'Unione Europea – spiega Fausto Savoldi, presidente del Consiglio nazionale dei geometri – mette in relazione l'attività intellettuale del professionista con una struttura aziendale, oggi necessaria per lo svolgimento di qualsiasi attività. È una previsione che condividiamo a condizione che la parte professionale possa gestire la società con una maggioranza che prevalga la presenza del capitale. Irrinunciabile è che il reddito dei professionisti concorra alla rispettiva previdenza di categoria»
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